Ridurre gli infortuni sul lavoro. Conflavoro Sicilia fa appello ad un impegno condiviso. Focus dell’Unasf sul settore del magazzinaggio

20 Maggio 2025

“Ogni vita spezzata è una grave perdita e un monito sulla necessità di interventi concreti per la prevenzione. Proprio ieri a Serradifalco, in provincia di Caltanissetta, l’ennesima tragedia che mostra quanto sia urgente migliorare la tutela dei lavoratori”.

Lo dice il vice presidente nazionale di Conflavoro e segretario regionale della Sicilia, Giuseppe Pullara che lancia un appello alla collaborazione tra associazioni e organi di controllo per garantire ambienti di lavoro sicuri e conformi alle normative. È indispensabile adottare interventi strategici e promuovere un cambiamento culturale significativo, affinché la sicurezza sul lavoro diventi una priorità condivisa. Solo attraverso un impegno concreto e collaborativo sarà possibile ridurre gli infortuni e garantire condizioni dignitose e protette per tutti”.

Nei primi tre mesi del 2025, secondo i dati Inail, le denunce di infortunio con esito mortale avvenute durante l’attività lavorativa (escludendo gli studenti) sono state 146, 10 sono in Sicilia, un aumento rispetto allo stesso periodo del 2024. A livello nazionale, il numero totale di vittime sale a 205, includendo 59 incidenti “in itinere”, ovvero avvenuti nel tragitto casa-lavoro. Uno dei settori maggiormente interessati dagli infortuni sul lavoro è quello del trasporto e magazzinaggio. Secondo un’analisi dell’Inail, molti incidenti sono legati all’uso di carrelli elevatori, spesso coinvolti in collisioni o ribaltamenti. Questi incidenti sono spesso caratterizzati da dinamiche ricorrenti che ne evidenziano le cause principali: scarsa visibilità, il carico trasportato ostacola la visuale degli operatori, aumentando il rischio di collisioni; condizioni operative non idonee, manovre eseguite in spazi ristretti, su superfici irregolari o senza un’adeguata pianificazione possono portare al ribaltamento del mezzo o alla perdita di controllo; assenza di misure preventive, la mancanza di segnaletica adeguata, l’assenza di percorsi separati per pedoni e mezzi e la carenza di dispositivi di sicurezza come cinture di sicurezza o sistemi anti-collisione contribuiscono al verificarsi di incidenti gravi.

L’Unasf Conflavoro ha realizzato un focus sulle strategie per ridurre il rischio di infortuni mortali nel settore del magazzinaggio. Le principali misure preventive includono: formazione specifica, garantire che tutti gli operatori di carrelli elevatori ricevano una formazione completa, come previsto dall’Accordo Stato-Regioni del 22 febbraio 2012; manutenzione regolare, pianificare e attuare interventi di manutenzione preventiva sulle attrezzature di sollevamento, in conformità con le indicazioni dei produttori e con la normativa vigente; organizzazione degli spazi, progettare i layout di magazzino in modo da separare chiaramente i percorsi per pedoni e mezzi, utilizzando segnaletica chiara e ben visibile; utilizzo di tecnologie di supporto, implementare sistemi tecnologici di sicurezza, come sensori di prossimità, telecamere di visione posteriore e sistemi anti-collisione, per migliorare la sicurezza degli operatori”.

 L’applicazione di queste misure non solo contribuirebbe a ridurre il rischio di infortuni mortali, ma anche a migliorare l’efficienza operativa e a promuovere una cultura della sicurezza all’interno delle aziende.

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