Una giornata intensa di riflessione condivisa e collaborazione istituzionale ha fatto da cornice all’evento “La Violenza Inattesa”, organizzato dall’Associazione Luce – Centro Antiviolenza e Antistalking “Telefono Aiuto”, alla vigilia della Giornata mondiale contro la violenza sulle donne. Nella sala Zeus del Palacongressi di Agrigento, istituzioni, associazioni, scuole e cittadini si sono confrontati sul tema, riaffermando l’importanza di una rete solida per prevenire e contrastare ogni forma di violenza di genere.
Tra gli interventi quello di Giuseppe Pullara, vicepresidente nazionale vicario di Conflavoro e segretario regionale per la Sicilia, che ha presentato il progetto “Rinascita Donna”. L’iniziativa mette a disposizione la rete d’imprese dell’associazione datoriale per creare opportunità lavorative rivolte alle donne vittime di violenza. “L’obiettivo è semplice e potente – ha spiegato –: trasformare la protezione in futuro, la fragilità in autonomia, la paura in rinascita”.
Nel suo discorso, Pullara ha invitato i presenti a riflettere sul valore dell’unione e del sostegno reciproco, ricorrendo alla metafora dell’arco di Leonardo: “È una fortezza che nasce dall’unione di due debolezze. Una parte è l’io, l’altra è il tu: insieme diventano noi”. Un ragionamento proseguito con un paragone matematico che ha colpito la platea: “La matematica è maestra di vita. Se dimentichiamo di mettere le parentesi, come accade nei calcoli, sbagliamo tutto. E quando non riusciamo a chiuderle? Usiamo il metodo di sostituzione: facciamo entrare nelle nostre equazioni istituzioni, associazioni e centri di supporto, per poi tornare nella nostra variabile e andare avanti”.
Un intervento che ha suscitato emozione nel pubblico, come confermato da Angela Galvano, Consigliera di Parità della Regione Sicilia: “Le sue parole mi hanno colpito al cuore. Vorrei avere il professore con me negli incontri che organizzo in tutta la regione. Ha spiegato in modo chiaro che la matematica non è lontana dall’umano, ma ci aiuta a sviluppare capacità critica tanto quanto le altre discipline”. Ospite d’eccezione Adriana Pannitteri, giornalista Rai, che ha offerto una riflessione sul ruolo dell’informazione, la rappresentazione delle donne nei media e l’importanza di un linguaggio rispettoso.
L’evento ha così ribadito che solo una rete attiva e collaborativa tra istituzioni, enti locali, scuole e realtà associative può generare un cambiamento concreto, offrendo non solo protezione, ma anche strumenti di autonomia e rinascita per le donne che subiscono violenza.