In un contesto climatico sempre più critico, Conflavoro ha ufficializzato la sua adesione al Protocollo Quadro per la gestione delle condizioni climatiche estreme, promosso dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. L’intesa, firmata il 3 luglio scorso da associazioni datoriali e sindacati, mira a rafforzare le misure di sicurezza nei luoghi di lavoro durante le ondate di calore, fenomeni ormai ricorrenti anche nei mesi primaverili e autunnali.
Edilizia, agricoltura, logistica e turismo: sono questi i settori su cui si concentrano maggiormente le nuove misure, per via dell’elevata esposizione degli operatori agli effetti delle temperature estreme. Il protocollo impone ai datori di lavoro una valutazione aggiornata del rischio termico, comprensiva delle condizioni microclimatiche, e l’adozione di soluzioni concrete come: orari di lavoro rimodulati nei giorni più caldi; pause frequenti; dispositivi di protezione individuale adeguati; sorveglianza sanitaria più intensa.
Uno dei nodi chiave è l’introduzione di un ricorso automatico agli ammortizzatori sociali, come CIGO e CISOA, anche per il lavoro stagionale, in caso di sospensione o riduzione dell’orario. Le imprese che adotteranno gli accordi attuativi potranno, inoltre, accedere a premialità INAIL per favorire l’investimento in sicurezza.
L’obiettivo dichiarato è duplice: proteggere il lavoratore e rendere il sistema produttivo più resiliente. Una sfida che, secondo Conflavoro, può essere vinta solo con un’azione condivisa tra istituzioni, imprese e lavoratori. In Sicilia, il Protocollo Quadro trova un terreno particolarmente sensibile e operativo. Le ondate di calore estremo hanno spinto la Regione, proprio nei giorni scorsi, a emettere un’ordinanza che interrompe le attività in alcuni settori produttivi nei giorni e nelle aree a rischio elevato. Il provvedimento, firmato dal presidente Renato Schifani, sarà valido fino al 31 agosto e riguarda in particolare i settori agricolo, florovivaistico, edile e delle cave.