La nostra associazione al Festival del Lavoro di Firenze

21 Maggio 2024

Pullara: “Rappresentare le PMI e la Sicilia sempre un orgoglio”

L’accelerazione dei processi tecnologici sta ridisegnando i confini del sistema lavoristico ponendo professionisti e imprese dinnanzi a cambiamenti etici e culturali senza precedenti. È in questo contesto che Conflavoro PMI Sicilia si è inserita al Festival del Lavoro 2024 con il suo segretario regionale Giuseppe Pullara in Toscana per l’occasione.  

“Abbiamo partecipato insieme ad altri associati – ha spiegato Pullara – all’evento nazionale di Firenze con l’obiettivo di esplorare le dimensioni che più impattano sul mondo del lavoro e analizzare le transizioni verso modelli economici e produttivi inediti, il cui orizzonte è ancora tutto da definire. Il titolo della 15^ edizione dell’evento è stato infatti ‘Etica e sicurezza del lavoro nell’era dell’intelligenza artificiale’”.

“Tre filoni di discussione per fotografare gli aspetti salienti di una nuova cultura del lavoro, che metta al centro l’innovazione tecnologica e abbracci i principi di legalità, etica e sicurezza”.

E se l’Ai con la sicurezza sul lavoro sono stati al centro del dibattito e del confronto, con i vari attori istituzionali, accademici e esperti presenti, su questi Pullara non ha dubbi:

“L’intelligenza artificiale può fare moltissimo sulla sicurezza sul lavoro, credo che sia un supporto importante e gli ospiti del Festival hanno potuto vedere la robotica quale strumento possa rappresentare come ausilio al lavoro umano e alle attività lavorative complesse e conseguentemente rischiose. Il lato buono dell’Ia? Creare strumenti che facciano lavorare meglio l’uomo non sostituendolo integralmente però. Il lato cattivo è quando diventa una sostituzione integrale di uomo con la macchina”.

“Ho concordato con il ministro Marina Calderone quando nel suo intervento – ha continuato Pullara –  ha invitato tutti noi a mantenere una visione in cui l’uomo è al centro delle riflessioni perché ‘il rischio dell’Ia di tipo generativo all’interno delle professioni è un rischio reale e concreto quando c’è una operazione intellettuale’”.

> LA GALLERY <

Ad ogni modo è merso che nel Belpaese c’è ottimismo rispetto al futuro del lavoro. Secondo il sondaggio demoscopico condotto dall’Istituto Piepoli, proprio per il Festival del lavoro, infatti, sull’apporto che l’intelligenza artificiale può dare al proprio lavoro, solo 1 italiano su 3 (35%) pensa che questa possa alleggerire le attività più dispendiose e solo 1 su 4 (28%) opterebbe per le consulenze fornite da un professionista generato dall’IA al posto di un vero consulente. Ben il 61% degli intervistati, inoltre, ritiene necessaria una regolamentazione del lavoro gestito con questa nuova tecnologia, rispetto alla quale sarebbe utile seguire (per il 56% del campione) corsi di formazione che educhino all’utilizzo. A chiederlo sono soprattutto i giovani tra i 18 e i 34 anni (66%). Inoltre, il 24% degli italiani intervistati ritiene che nei prossimi sei mesi il numero delle persone occupate aumenterà e il 50% considera stabili livelli retributivi e potere d’acquisto.

Tra gli altri aspetti analizzati dall’Istituto Piepoli, illustrati per l’occasione, anche quello relativo agli incidenti sul lavoro: il 51% si ritiene più che informato sulle misure di prevenzione agli incidenti sul lavoro contro un 36% poco informato, che nella maggior parte dei casi risiede al Sud e ha più di 54 anni. Una scarsa informazione che, in parte, dipende anche dalle imprese, che per il 39% dei soggetti intervistati dedicano poca attenzione al tema.

 

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