Il Consiglio dei ministri ha approvato un decreto legislativo che modifica l’articolo 6 del D.P.R. n. 1074/1965, ridefinendo le norme finanziarie legate allo Statuto speciale della Regione Siciliana. A presentare il provvedimento sono stati il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e il Ministro per gli Affari regionali e le autonomie, Roberto Calderoli.
Con la nuova normativa, la Regione potrà intervenire sulle aliquote dei tributi erariali, nei limiti stabiliti a livello nazionale, e introdurre esenzioni, detrazioni e deduzioni fiscali finalizzate allo sviluppo economico e alla coesione sociale. Prevista anche la possibilità di attribuire incentivi e contributi in convenzione con l’Agenzia delle Entrate, nel rispetto delle norme europee sugli aiuti di Stato.
Secondo Palazzo Chigi, il decreto rappresenta un riconoscimento del ruolo strategico della Sicilia e un passo decisivo verso una più ampia valorizzazione dell’autonomia speciale.
“La riforma fiscale rappresenta un’opportunità per rilanciare il tessuto economico siciliano, attrarre investimenti e offrire supporto alle realtà imprenditoriali e ai cittadini dell’Isola”, dichiara Giuseppe Pullara, vicepresidente nazionale e segretario regionale dell’associazione datoriale Conflavoro. “Le piccole e medie imprese– aggiunge-devono essere al centro di questa transizione, con misure semplificate, incentivi mirati e un quadro normativo stabile e competitivo.”
L’iniziativa si inserisce nel quadro dell’accordo siglato il 16 dicembre 2021 tra Governo e Regione Siciliana, con l’ambizione di rendere il territorio più attrattivo per investitori italiani ed esteri.
Pullara conclude: “Siamo pronti a collaborare con le istituzioni per trasformare questa stagione di rilancio in crescita stabile, lavoro qualificato e valorizzazione delle eccellenze locali”.